Ebbene sì, dopo tanto tempo finalmente eravamo in coppia noi due: Mavalà e Fusilla! Per l’occasione (una coincidenza, ma non ditelo a loro!) l’ospedale di Legnano era full booked, con tanti bambini. Iniziare con Maria il giro delle stanze è stata una bella fortuna! Maria è proprio venuta ad accoglierci sulla porta e non vedeva l’ora di abbracciarci. Eppure con le braccia spalancate ha chiesto “posso?” ottenendo un “no” dalla mamma che ha aggiunto una spiegazione per noi: “stiamo facendo un lavoro per insegnarle a resistere perché si ammala troppo spesso abbracciando tutti”. Maria ha stretto i pugni come quando ti mangi le mani, abbassato le braccia e la testa tornando al suo letto con tutto il corpo triste in posizione di rinuncia. Non sapeva ancora che noi sappiamo mandare gli abbracci cosmici a distanza e ne abbiamo inventati di ogni tipo insieme, persino quelli a zig zag! Gli abbracci a distanza sono super potenti se fatti bene, vanno lanciati, si possono fare anche enormi con Fusilla e Mavala’ per mano a braccia aperte, e vanno anche presi al volo quando arrivavano… ci siamo coordinate bene con Maria che è stata super! Anche noi eravamo così felici e sorridenti alla fine, colme di bene sentendola scegliere, durante le magie, formule come “Alfonso ti voglio bene” (dedicata allo zio)…. “Sofia ti amo“(alla sorella, anche lei a casa)…davvero sono parole magiche: oltre a funzionare con il libro magico ci hanno scaldato il cuore. E’ stata una mattinata davvero speciale, abbiamo incontrato anche il piccolo Matteo che alla scuola materna è nella classe delle api nei mezzani. Non lo avesse mai detto! Le api fanno il miele e Mavala’ e Fusilla continuavano ad incollarsi ogni volta che lo nominava! Per fortuna Matteo sapeva fare le magie e separarci con la sua parola magica, ma prima si divertiva un sacco a lasciarci appiccicate mentre Fusilla lamentava di volere andare a casa a mangiare senza Mavalà incollata a lei, e Mavalà supplicava di non doversi sorbire tutto il giorno Fusilla attaccata al braccio o alla schiena! Anche quando siamo arrivate nella sala giochi con tanti bimbi, Matteo è tornato ad incollarci con quel miele per divertirsi ancora un po’… E come non citare la stanza di Diletta che non voleva niente, non aveva niente… al nostro ingresso in stanza era scesa dal letto e si era rifugiata con la testa sotto il braccio del papà che aveva esordito con aria senza speranze “oggi si è svegliata così, è una giornata no”. Anche loro non sapevano che Mavalà e Fusilla non si abbattono e dopo un altro paio di domande in cui arrivava da Diletta la risposta “niente”, hanno capito che era il momento di raccontare la storia di quella volta in cui erano andate nel regno del NIENTE dove non si poteva fare NIENTE e lo zucchero a velo non sapeva di NIENTE….e ad ogni domanda che Mavala’ faceva a Fusilla, lei rispondeva “NIENTE” con grande soddisfazione della piccola Diletta che finalmente era in sintonia con noi e si divertiva un sacco a vedere come Fusilla rispondeva NIENTE ad ogni domanda ingenua di Mavalà che voleva sapere tutto del regno del niente. E….niente! E’ stato un gran bel turno, tanto che Fusilla non ha dato nessuna nota a Mavalà sulla sua lavagnetta invisibile!