Che gran giorno questo 11 Giugno! Dopo 28 interminabili mesi stavamo per tornare in corsia, nel reparto pediatrico del Valduce di Como. Drilletta, Rafalla e Righello se lo sentivano tutto addosso quel peso, fatto di "ce la farò?", di "avremo ancora intesa?", di "non mi ricordo come si fa...", fatto di ruggine posata sui ricordi di momenti unici e straordinari. Si parte! Una parata un po' timida, ma speranzosa, con un sottofondo di "noi siamo i Cosmoclown..." ci guida all'interno del reparto e con sorpresa scopriamo di avere solo 2 amici da salutare; meglio cosi ovviamente: un bimbo di meno di 2 anni e una tredicenne fatta da 12 anni sicuri più un pezzo di ribellismo adolescenziale che si vedeva bene da come strusciava gli alluci tra di loro. Sonia aveva le idee chiare: studiare poco, al limite un po' di Italiano, e poi soprattutto organizzare la fashion week di New York, lavorando intensamente per zero ore per un mese intero e poi 11 mesi di riposo. Come biasimarla! Una bella chiacchierata con la mamma Carabiniere, poi via verso la stanza di Matteo che stava per uscire dall'ospedale, per fortuna. Serio, sguardo investigativo e un po' perplesso che diceva "strani personaggi questi tre, mi sa che non c'è da fidarsi un gran che, però.....sono anche simpatici, a tratti". Farlo ridere non è stato semplicissimo, ma sfoderando un irresistibile Aram SamSam bello veloce, e con la mamma che lo faceva ballare, anche lui ha ceduto regalandoci un bellissimo sorriso. Era ora di andare, Matteo era pronto e la mamma spingeva il passeggino verso la porta d'uscita del reparto. Noi li stavamo accompagnando per il corridoio cantando e ballando il nostro inno. Una bella uscita, pomposa, ma di classe, una di quelle che si ricordano. "Ciao Matteo, ciao mamma" diciamo, "Ciao e grazie" ci dice lei. Maledetta mascherina, si fa sempre fatica a capire cosa dice la gente, la voce era così bassa e anche stranamente imprecisa, tremolante. "Siete fantastici" conclude e girandosi di scatto vola via col suo bimbo lasciandosi dietro una scia di singulti e lacrime che ci hanno investito inaspettatamente. "È ora di andare amiche mie" dico. Drilletta si gira, ha gli occhi rossi, lucidi. "Cosa c'è?" le chiedo. "No, niente, mi è entrata una lacrima negli occhi". Ben tornati!